Podcast
Storie di Mare
Una libreria di Storie di Mare per esplorare il Galata Museo del Mare. 20 minuti di ascolto per connettersi con i temi che incontriamo al museo. Ogni storia prende in esame le opere più significative e speciali del museo ed è strutturata con un audio in podcast e presentazioni. Nata dalle attività didattiche realizzate negli ultimi 15 anni, la Digital Library è un progetto realizzato grazie al sostegno di Grimaldi Holding.
Viaggi
Quadri, navi, modellini, mappe. Andiamo alla ricerca dei viaggi per mare che hanno cambiato l’assetto del mondo.
“Volendo buscar el levante por el ponente” è l’intento della prima spedizione di Cristoforo Colombo: l’obiettivo era l’India, cercando un passaggio più agevole che doppiare Capo di Buona Speranza, in Sudafrica.
Quali erano le conoscenze di base marittime su cui fare affidamento per affrontare il Mare Oceano? Chi era Colombo, navigatore già dall’età di quindici anni?”
Via Trebisonda, via Tabarca, Piazza Metelino, Via Galata sono alcuni nomi di vie o piazze nella città di Genova. Anche l’edificio del Museo del Mare si chiama Galata e richiama una famosa torre a Istanbul, Turchia.
Da cosa deriva la scelta di questi nomi?
Andiamo indietro nel tempo e cerchiamo l’origine di questa rete di luoghi collegati a Genova fin dal Medioevo.
I bonus sono attività e semplici giochi che stimolano l’osservazione, sviluppano il senso critico e favoriscono la discussione sul patrimonio artistico, inoltre aiutano ad articolare un discorso di senso su un opera e forniscono alcuni spunti e aiuti per analizzarla.
Se sei un insegnante potrai usare questi bonus con i tuoi studenti a scuola, se non sei un insegnante puoi comunque fare questo gioco a casa!
Strumenti
Nessun satellite che desse la posizione della nave in mare, nessun orologio che segnasse il tempo.
Solo la nave, l’orizzonte, il mare e il cielo e le stelle.
Per navigare in sicurezza, oggi come 1000 anni fa, una fondamentale questione da tenere presente è sempre stata conoscere la posizione della propria nave.
Molti viaggi erano su distanze relativamente brevi e lungo rotte familiari, spesso ragionevolmente vicine alla terraferma, ma anche i viaggi più lunghi spesso passavano senza incidenti. In effetti i marinai hanno viaggiato per secoli prima che i progressi tecnologici consentissero di dire con precisione dove si trovava la nave.Scopriamo insieme come un lavoro collettivo di marinai portato avanti per generazioni e generazioni ha consentito scoperte e innovazioni tecnologiche.
Mentre carte nautiche e bussola sono sufficienti per orientare la nave nei mari interni come il Mediterraneo, dal 1400 in poi ci si spinge in mare aperto e gli strumenti di prima non bastano più.
La conoscenza del cielo e l’uso delle stelle diventano fondamentali per determinare la latitudine, e quindi la posizione della propria nave. Scopriamo insieme gli strumenti che hanno usato i marinai nei secoli, fino a quelli che sono in uso ancora oggi!
La bussola è il simbolo dell’orientamento ed è lo strumento per orientarsi più antico, conosciuto e usato al mondo, tanto che potremmo considerarla un’invenzione alla pari della ruota.
É fondamentale per percorrere la rotta: infatti l’ago della bussola, in qualunque luogo ci troviamo, segna sempre il Nord.
I giochi di osservazione, inventario e disegno sono strumenti per incoraggiare la ricerca in un’opera d’arte.
La cosa bella di queste attività è che non hanno bisogno di grandi materiali o preparazione.
Se sei un insegnante potrai usare questi bonus con i tuoi studenti a scuola, se non sei un insegnante puoi comunque fare questo gioco a casa!
Per la maggior parte della storia umana non si è stati in grado di stabilire la posizione esatta di una nave in mare. Tutti i più grandi esploratori si sono persi. Vasco da Gama, Fernando Magellano, Cristoforo Colombo, Sir Francis Drake… Nonostante gli strumenti in uso, le carte nautiche, le bussole, i solcometri, nessuno possedeva un sistema per calcolare in modo preciso la propria posizione.
Mestieri
Cartografi, maestri d’ascia, camalli, nostromi, marinai sono solo alcuni dei mestieri che si muovono nel complesso mondo del porto e della navigazione.
Immaginiamo Genova nel 1500. Entriamo nella bottega di un cartografo nel quartiere del Molo, qui magari aiutato da un apprendista, lavora le e produce i disegni delle carte nautiche; in porto incontra i marinai, comandanti o mercanti di ritorno dai loro viaggi, chiede loro aggiornamenti sui luoghi dove sono stati per poi riportarli sulle carte.
I libri sono pieni di storie di capitani di navi leggendari e coraggiosi che ci fanno sognare…
Ma i capitani non li troviamo solo nei libri! Sono figure in carne e ossa e rivestono un ruolo importante e di grande responsabilità: sono uomini e donne che rappresentano l’unica autorità a bordo di una nave. Ecco la storia di un grande e coraggioso capitano, o meglio dire comandante, che ha dato tutto sé stesso per i passeggeri della sua nave.
Storia di Genova
Il rapporto di Genova con il mare attraverso i secoli. Le sue galee da battaglia, le origini del porto e la sua evoluzione fino ad oggi.
Quando visitiamo il museo del mare, le prime tre opere che vediamo in mostra hanno come protagonista la città e il suo porto. Una grande fotografia aerea che mostra la città come è oggi, un progetto che mostra come sarà o come potrebbe essere la città domani, e un grande quadro che raffigura Genova e il suo porto e com’erano un tempo.
Iniziamo dal passato.
Tra il “secolo dei Genovesi” il ‘500 in cui la Repubblica di Genova era ricca e potente ad essere il principale porto di emigrazione dell’Italia verso le americhe ci sono stati molti eventi: da repubblica indipendente Genova è passata sotto il dominio di Napoleone, e poi del Regno di Sardegna. È stata la prima città bombardata dal mare della storia, ha ricostruito il porto e ampliato i suoi moli più e più volte fino a diventare la città che vediamo oggi.
Iniziamo dal passato.
Ti è mai capitato di pensare a come vorresti che fosse la tua città?
La prima opera che incontriamo nel percorso si chiama “Affresco”: è composta da due fotografie aeree molto grandi, lunghe una decina di metri, poste una di fronte all’altra. Si vede Genova dal cielo.
L’affresco è un enorme disegno che ri-immagina la città di Genova dove l’architetto Renzo Piano ripensa e progetta spazi comuni e spazi portuali tra visioni di nuove infrastrutture e colline piene di alberi.
Ogni anno, nel mondo, vengono prodotti circa 350 milioni di tonnellate di plastica, plastica che per il 91% non viene riciclata. Le biologhe e i biologi marini e tutti gli studiosi che lavorano per la salvaguardia della salute del mare fanno un enorme lavoro di monitoraggio e contrasto alle plastiche in mare. Studiano la quantità e tipologia di rifiuti marini, calcolano quanto sono pericolosi per gli ecosistemi, tengono informata la cittadinanza sulla situazione degli oceani, propongono campagne di sensibilizzazione e propongono soluzioni per l’industria e per i consumatori.
Ogni anno, nel mondo, vengono prodotti circa 350 milioni di tonnellate di plastica, plastica che per il 91% non viene riciclata.
Le biologhe e i biologi marini e tutti gli studiosi che lavorano per la salvaguardia della salute del mare fanno un enorme lavoro di monitoraggio e contrasto alle plastiche in mare. Studiano la quantità e tipologia di rifiuti marini, calcolano quanto sono pericolosi per gli ecosistemi, tengono informata la cittadinanza sulla situazione degli oceani, propongono campagne di sensibilizzazione e propongono soluzioni per l’industria e per i consumatori.