Terzo piano del museo

Le mete: Ellis Island (USA)

STATI UNITI, 1907. Verso la fine del XIX secolo, l’emigrazione anglosassone, irlandese e scandinava negli USA diminuisce, mentre la domanda di manodopera rimane sostenuta. Servono lavoratori senza qualificazione, da impiegare nella costruzione di ferrovie, strade, o in miniera e in fabbrica. Iniziano così ad arrivare immigrati di nazionalità diverse: polacchi, ebrei russi, greci, libanesi, siriani e italiani. II governo federale, di fronte a questa nuova emigrazione, appare preoccupato dall’ordine pubblico e dagli oneri assistenziali. Su questa base, si organizza un filtro all’immigrazione: a partire dal 1892 nell’isola di Ellis Island, vengono sbarcati i passeggeri di terza classe (non gli altri) e sottoposti a visite mediche e interrogatori. Malati cronici, disabili mentali, donne e minori non accompagnati, pregiudicati, anarchici e in generale chi non ha un minimo di mezzi di sussistenza, vengono respinti. Nel 1907 gli arrivi a Ellis Island raggiungono le 700.000 unità, in maggioranza italiani provenienti dal Meridione. Come loro, anche noi saremo sottoposti al giudizio da cui dipende il nostro futuro!